Progetto Eulection Play: tuffarsi nella democrazia portoghese e nell'integrazione europea

Attività

Il 18 giugno 2024, nell'ambito del Gioco di eulezione progetto, 11 giovani leader hanno visitato il Parlamento portoghese e il Centro Interpretativo a Lisbona. La visita ha offerto uno sguardo approfondito al nucleo del panorama politico portoghese e ha fornito approfondimenti sui processi democratici europei e sulle recenti elezioni europee del 2024.

Presso il Parlamento portoghese, il gruppo ha esplorato la grande sala plenaria, l'epicentro delle principali sessioni legislative in cui si svolgono dibattiti e decisioni cruciali. Hanno acquisito una comprensione del significato architettonico e storico della sala, che riflette i principi democratici del Portogallo. Il tour ha incluso una spiegazione dettagliata di dove si svolgono lo sviluppo legislativo e le revisioni politiche. 

Presso il Centro Interpretativo, il gruppo ha incontrato gli ambasciatori presso l'Ufficio di collegamento del Parlamento europeo. La visita ha offerto un'esperienza dinamica con mostre che ripercorrono momenti chiave della storia portoghese. Il centro ha inoltre evidenziato l'evoluzione della democrazia e della governance portoghesi, fornendo un contesto sulle sue relazioni con le istituzioni europee.

I giovani leader hanno interagito con esperti, approfondendo la loro comprensione del ruolo del Portogallo nell'Unione europea e discutendo i risultati delle elezioni europee del 2024. Hanno condiviso prospettive sul coinvolgimento dei giovani in politica ed esplorato iniziative per rafforzare l'impegno politico tra i giovani europei.

Il EulectionPlay Il progetto è finanziato dall'Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura (EACEA) ed è attualmente attuato da CRPE (Romania), The Teacher Lab (Romania), Active Bulgarian Society (Bulgaria), ADEL (Slovacchia) e DYPALL Network.

Co-finanziato dall'Unione Europea. Le opinioni e le opinioni espresse sono solo quelle dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelle dell'Unione europea o dell'Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura (EACEA). Né l'Unione europea né l'autorità che concede l'aiuto possono esserne ritenuti responsabili.

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